Ex Legge 3/2012 e nuova Legge sul Sovraindebitamento

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Ex Legge 3 2012 e nuova Legge sul Sovraindebitamento (Codice della Crisi)

In questo articolo spiegherò le differenze e le Novità introdotte nel nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza rispetto alla vecchia Legge 3 del 2012 sul sovraindebitamento, detta anche “salva suicidi”.

Rispetto agli altri argomenti trattati nel sito, questo è in assoluto il mio preferito! 😀 (infatti ho scelto il nome del dominio proprio in virtù di questo!)

Legge 3 2012 sovraindebitamento
Legge 3 2012 sovraindebitamento e Nuovo Codice delle Crisi di insolvenza

La Legge 3/2012 nasce per la gestione delle insolvenze dei soggetti “non fallibili.

Come mai in molti non stanno usufruendo della Legge3?

  • Perché va contro gli interessi dello Stato, delle Banche e delle Finanziarie, quindi meno si conosce e meglio è!
  • Perché i magistrati , già con problemi a livello organizzativo dei Tribunali, farebbero volentieri a meno di dover gestire le cause anche di questa Legge.

Novità introdotte dalla Legge sul Sovraindebitamento (ex Legge 3 2012)

La nuova Legge sul Sovraindebitamento o Codice della Crisi, introduce

il concetto di Meritevolezza

ovvero il debitore:

  • non deve aver creato con dolo lo stato di sovraindebitamento;
  • Non deve aver effettuato frodi ai creditori, ovvero non deve aver sottratto volontariamente del patrimonio, come ad esempio trasferire capitali all’estero per poi chiedere l’adesione alla procedura di sovraindebitamento in Italia.

    il Merito creditizio

    con l’introduzione di questo nuovo concetto, verranno penalizzati tutte quelle Banche o Finanziarie che hanno concesso prestiti pur conoscendo la situazione debitoria problematica del richiedente.

Altra Novità è:

le Procedure Familiari

destinate a tutti i membri indebitati del solito nucleo familiare, i quali adesso possono aprire una sola pratica, riducendo tempi e costi.

I requisiti sono:

  • si deve essere conviventi,
  • i debiti devono avere origine comune.

Le 5 procedure offerte dalla Legge 3

A chi si rivolge la Legge 3 del 2012?

Piano del consumatore

E’ rivolto a tutte le persone fisiche, nello specifico:

  • privati cittadini;
  • lavoratori dipendenti (privati e/o pubblici);
  • pensionati;
  • disoccupati;
  • cassaintegrati;
  • dipendenti in mobilità;
  • dipendenti in Aspi o mini Aspi;
  • professionisti, imprenditori e lavoratori autonomi solo con debiti personali;
  • fideiussori di persone fisiche garanti di debiti esclusivamente personali.

Essi possono presentare un proprio piano di ristrutturazione dei debiti anche senza passare dal voto dei propri creditori. Fra le tante, hanno la possibilità di liberarsi dal quinto dello stipendio.

Concordato minore (ex accordo del debitore)

Vi possono accedere tutti i soggetti non fallibili.

Chi sono i soggetti non fallibili

Sono soggetti “non fallibili” coloro che negli ultimi 3 esercizi consecutivi:

  • non abbiano avuto un attivo patrimoniale superiore a 300.000 Euro;
  • non abbiano avuto ricavi superiori a 200.000 Euro;
  • non abbiano un totale debiti complessivo (anche non scaduto) superiore a 500.000 Euro.

Appartengono alle categorie non fallibili (solo se non hanno superato i limiti di cui sopra):

  • consumatori;
  • artigiani;
  • partite iva;
  • piccoli imprenditori;
  • imprenditori agricoli;
  • imprenditori commerciali;
  • soci di Snc;
  • il socio illimitatamente responsabile di una società di persone che sia fuoriuscito da oltre un anno dalla compagine sociale;
  • fideiussori di società, di imprenditori, di professionisti per debiti imprenditoriali / professionali;
  • soci accomandanti e accomandatari di società Sas;
  • l’erede dell’imprenditore defunto (debiti ereditari), che abbia accettato l’eredità con beneficio d’inventario, quando sia decorso oltre un anno dal decesso. In questo caso non è più possibile ricorrere al fallimento.
  • i familiari della persona soggetta a sovraindebitamento (i coniugi, i membri della coppia di fatto, le parti dell’unione civile, parenti entro il 4° grado ed affini fino al 2° grado di parentela);
  • start up innovative;
  • enti privati che non esercitano attività commerciale (associazioni non riconosciute, enti non profit, fondazioni, onlus, associazioni e fondazioni);
  • enti pubblici. Tuttavia occorre distinguere gli enti pubblici economici (soggetti alla liquidazione coatta amministrativa) dagli enti pubblici non economici (che perseguono finalità pubbliche e si limitano a conseguire il
    pareggio tra costi e ricavi);

Con questa soluzione, la proposta viene votata direttamente dai creditori e deve raggiungere il consenso di almeno il 50% dei crediti. È possibile la continuità dell’impresa (nella ex legge3 il limite era il 60%).

Per i soggetti FALLIBILI si attua la Legge Fallimentare.

Cosa succede in caso di morte del debitore

In caso di decesso del debitore, il giudice assegna un congruo termine a beneficio dei soggetti chiamati all’eredità, idoneo a consentire una valutazione circa se e in quali termini proseguire la procedura di concordato minore instaurata dal defunto.

Liquidazione del patrimonio

  • È prevista nel caso in cui il piano o l’accordo proposto non siano accettabili o fattibili.
  • La liquidazione del patrimonio è una buona soluzione se esso non è rilevante.

Alla fine, però, è sempre il parere del Giudice a decretare l’esito positivo o negativo dell’accordo.

Esdebitazione

  • Si attua anche se la liquidazione del patrimonio non copre interamente l’ammontare del debito.
  • Per la restante parte il debitore viene esdebitato.

Esdebitazione senza utilità (introdotta dal nuovo Codice della Crisi)

  • Il debitore può cancellare tutti i debiti in una sola volta.
  • Ne può usufruire una sola volta nella vita.
  • Obbligo di avvisare i creditori nel caso in cui, nei 4 anni successivi, vi fossero entrate tali da coprire almeno il 10% del debito.

Una volta presentata la procedura di sovraindebitamento vengono fermate eventuali procedure esecutive che erano in corso, come  pignoramenti o messa all’asta di immobili / proprietà.


Quali debiti rientrano nella Legge sul Sovraindebitamento?

  • banche e finanziarie (mutui, prestiti, finanziamenti);
  • multe;
  • spese di condominio;
  • tasse comunali, provinciali, ecc…;
  • fornitori;
  • privati (come i debiti verso il condominio);
  • cessione del quinto;
  • agenzia delle entrate.

Gli alimenti non pagati al coniuge NON rientrano fra i debiti estinguibili.

Quanto costa aderire alla Legge sul Sovraindebitamento?

Nel casi di Esdebitazione dell’incapiente

Compenso minimo da versare all’OCC è di  1.000 euro, ai quali vanno aggiunti gli oneri di legge.

Nel caso di tutte le altre Procedure di Sovraindebitamento

Complessivo da versare all’OCC è di 2.000 euro.

Al deposito della domanda deve essere effettuato il pagamento di:

  • 244,00 euro (IVA inclusa) se il richiedente riveste la qualifica di consumatore;
  • 366,00 euro (IVA inclusa) se il richiedente non riveste la qualifica di consumatore.

Il compenso dell’OCC non comprende gli eventuali ulteriori costi connessi a particolari esigenze e/o necessità, suscettibili di modifica all’esito della procedura (esempio: nomina di consulente e/o ausiliario).

L’OCC applica della agevolazioni, tenendo conto della difficoltà e complessità dell’incarico:

a) 40% di sconto sui compensi;
b) Applicazione dei minimi tabellari;
c) Il 50% del compenso in pre-deduzione.

Il compenso dell’OCC e il rimborso forfettario delle spese generali (pari al 15% sull’importo del compenso) saranno dovuti alle seguenti scadenze:

  • 1° acconto del 30% all’accettazione del preventivo;
  • 2° acconto del 20% prima del deposito del piano;
  • Il restante 50% del compenso in pre-deduzione.

Per avviare il procedimento è necessario fornire tutti i dati necessari per ricostruire la situazione economica.

L’OCC (Organismo di Composizione della Crisi), a seguito del buon esito delle verifiche, redigerà un preventivo con il prospetto degli acconti e le date di pagamento.

Quanto costa un Avvocato per il sovraindebitamento?

Mediamente un Avvocato prende dai 2.000 ai 4.000 euro.

Considerazioni personali

 

Se posso esprimere il mio parere, vi consiglio vivamente di rivolgervi ad esperti del settore per redigere tutta la documentazione necessaria, in quanto c’è sempre il rischio che per qualche vizio di forma, il Giudice rigetti la domanda di accesso alla Legge. Ricordo che l’ex Legge 3 aveva solo un 40% di richieste andate a buon fine (fonte: il Sole 24 Ore).

Esiti Legge 3 2012
Esiti Legge 3 2012

È vero che si aggiungeranno i costi del Professionista, ma sarebbe sciocco correre il rischio di un rifiuto. Navigando sul web ho notato che non conviene presentare una pratica di sovraindebitamento per cifre inferiori ai 50.000 euro, questo per via delle sostanziose spese fisse iniziali che purtroppo ci sono.

…ma è anche vero che non esiste solo questa Legge per uscire dal sovraindebitamento; ci sono altre procedure, tipo il Saldo e Stralcio (esempio) che non prevedono l’intervento del Giudice e del Tribunale.

Ci tengo a precisare che  NON È POSSIBILE effettuare il suddetto “Stralcio” nei confronti del FISCO, perché in questo caso le procedure le sceglie di volta in volta il Governo Italiano (ad esempio tramite la Rottamazione). È valido, invece, per debiti con Banche e Finanziarie.


Quali sono le tempistiche della Legge 3 2012?

 

La liquidazione del patrimonio

  • Non richiede il consenso dei creditori;
  • i tempi del piano sono fissi in 4 anni.

Piano del Consumatore

la liquidazione dei beni non può concludersi prima dell’esdebitazione, potendo però proseguire senza limiti di tempo.

Per esempio esiste il caso di un debitore che dal 2018 sta affrontando un piano di rientro di ben trent’anni.

Concordato Minore

  • Dura dai 5 ai 6 anni, in linea con il principio di ragionevole durata del processo.

Esdebitazione

  • Dura minimo 3 anni.

Esdebitazione senza utilità (o dell’incapiente)

Essendo un’esdebitazione in cui il debitore non ha nulla, rimane soltanto l’obbligo del pagamento del debito entro 4 anni dal decreto del Giudice, ma solo nel caso sopravvengano “utilità” rilevanti, tali da coprire almeno un 10% dei debiti.

Soluzioni a confronto per uscire dal sovraindebitamento

Le soluzioni che non prevedono l’intervento del Tribunale, quando applicabili, sono le seguenti e sono spiegate in modo molto semplice:

Considerazioni finali sulla Legge 3

Legge 3 conclusioni
Legge 3/2012 – le conclusioni

E’ evidente che, essendoci di mezzo il Tribunale, questo tipo di soluzione si applica solo in casi estremi, ha tempi lunghi e costi onerosi.


In queste poche righe spero di aver illustrato bene l’argomento e le eventuali soluzioni per chi ha rate troppo alte da pagare, con conseguente difficoltà ad onorare il debito. Mi auguro di aver chiarito ogni vostro dubbio in merito… 🙂


Fonti delle informazioni: agenziarisoluzionedebiti.it / laleggepertutti.it / protezione-sociale.it / milanofinanza.it / camera.it / normattiva.it / gazzettaufficiale.it


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